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In affitto anche il negozio di via Italia 27/c

Il negozio di proprietà comunale di via Italia 27/c

«Affittare i nostri immobili può essere un affare per tutti»: è quasi uno slogan quello che Giorgio Gaido, assessore al patrimonio, ha scelto per parlare del negozio di via Italia 27/c e della capannina dei giardini Zumaglini che il Comune ha messo sul mercato delle locazioni.

Il primo è stato lasciato libero dall'associazione InBiella Factory Stores, che ha firmato il cosiddetto progetto 015 e che lo aveva “prenotato” mesi fa come possibile sede di uno dei negozi dell'outlet diffuso delle eccellenze biellesi che stanno cercando di realizzare. «Li ringrazio per la puntualità e la correttezza» sottolinea Gaido, «perché hanno sempre corrisposto l'affitto anche quando l'immobile è rimasto vuoto. E hanno accettato di buon grado di metterlo a disposizione per altre iniziative, comprese quelle solidali come Viva Vittoria, che lo ha usato come quartier generale, laboratorio e magazzino per le sue coperte». Non sono mutate le condizioni rispetto al vecchio accordo con l'associazione: il canone mensile sarà di 700 euro più Iva («Un prezzo più basso di quello di mercato per la zona» spiega l'assessore). L'unica limitazione riguarda le tipologie di attività commerciali: niente sale giochi o di scommesse, niente esercizi pubblici né attività di “vending”, ovvero con la presenza di soli distributori automatici. «È una scelta per privilegiare attività che portino posti di lavoro» ribadisce l'assessore. Il bando sarà pubblicato nei prossimi giorni e conterrà anche i termini entro i quali presentare la domanda.

Scade invece il 20 giugno il termine per presentare l'offerta per affittare la capannina dei giardini Zumaglini, messa a disposizione per chi volesse aprire un bar, un ristorante o una pizzeria. «Anche in questo caso potrebbe essere un affare per tutti» dice Gaido. «Un operatore del settore avrebbe a disposizione uno stabile in pieno centro e per la città sarebbe un'ottima cosa poter vedere quell'edificio tornare alla vita, non solo per il fatto di incassare i soldi del canone». La base d'asta è di 1.385 euro al mese più Iva, a cui si devono sommare i lavori di adeguamento di strutture e impianti, tra cui quelli certi alla caldaia. Chi si aggiudicasse lo stabile però avrà uno sconto fino a quattro mesi di affitto per consentire di eseguire la ristrutturazione senza dover sborsare altro denaro prima di avere incassi. «Credo che il canone sia congruo rispetto ai prezzi di mercato» aggiunge Gaido. «Abbiamo già avuto i sopralluoghi di tre persone interessate. Vedremo se e quando arriveranno offerte».