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Agenda 2030, Biella oltre la metà del cammino

Il Piazzo visto da Biella Piano

Biella è oltre la metà del cammino per raggiungere gli obiettivi di Agenda 2030, il programma d’azione sottoscritto dai 193 Stati membri dell’Onu per lo sviluppo sostenibile da mettere in atto entro il 2030. Ad affermarlo è un’indagine condotta su tutti i capoluoghi di provincia italiani dalla Fondazione Eni Enrico Mattei, che ha elaborato i dati sui parametri presi in considerazione da sedici dei diciassette obiettivi (è stato escluso quello sulla salute delle acque marine perché non applicabile a tutti), dalla lotta alla povertà alla distribuzione equa delle risorse, dal contrasto al cambiamento climatico a istruzione, salute e innovazione. Il documento, pubblicato sul sito della Fondazione, è stato analizzato anche da un reportage dell’agenzia di stampa Agi, che ha intervistato il sindaco Marco Cavicchioli.

 

Dando un’occhiata alle cifre, la città risulta promossa a pieni voti su due voci: l’indice povertà zero, completato al 98,6%, e quello sul clima che analizza le emissioni di anidride carbonica per abitante, dove è stato raggiunto l’87,9% dell’obiettivo. Per nove degli altri quattordici parametri Biella ha superato il 50%, con variabili dal 76,4% sulla qualità dell’acqua al 53,1% quanto a verde urbano fruibile e percentuale di imprese con la certificazione di sostenibilità ambientale. Cinque sono le voci sotto la sufficienza con un “semaforo rosso” per quanto riguarda infrastrutture e trasporti, fermo al 9,3%. “Come tutte le fotografie” spiega il sindaco Marco Cavicchioli nell’intervista rilasciata a Emanuele Perugini di Agi “questa indagine ha il pregio di dare, a un solo colpo d'occhio, il quadro della situazione il più nitido possibile, ma anche il difetto di fissare un momento, senza poter tenere conto dell'evoluzione. E, specie nell'amministrazione pubblica con i suoi tempi e i suoi riti, è importante tenere conto del processo e non solo della condizione attuale. Per esempio Biella merita storicamente il giudizio negativo sulle infrastrutture legate ai trasporti. Ma è proprio negli ultimi quattro anni che ha dato un colpo di coda, con i progetti su elettrificazione della ferrovia e collegamento autostradale. Se la fotografia fosse, restando nella metafora, un video, almeno su questo fronte sarebbe certamente più a fuoco”.

C’è anche un’apparente contraddizione tra l’ottima performance sull’obiettivo povertà zero e quella meno buona sul parametro della diseguaglianza economica. “Quella di Biella è una situazione nel complesso invidiabile per molte zone d'Italia” ricorda il sindaco: “gli indicatori economici delle classifiche annuali sulla qualità della vita ci vedono ai primi posti quanto, per esempio, a reddito medio e a spesa per i consumi. Ma è un quadro a chiaroscuri”. Per questo, ha sottolineato Cavicchioli nell’intervista, è alta l’attenzione del Comune nei confronti delle fasce più deboli “per esempio con il raddoppio dei posti al dormitorio pubblico e non riducendo di un centesimo, anche in anni difficili per le finanze pubbliche, gli stanziamenti per i servizi sociali”.

“Quanto all'innovazione” prosegue il sindaco, “benché siamo all'apparenza meno vivaci di altre zone d'Italia, abbiamo elementi di assoluta eccellenza, nella nostra Città Studi, sostenuta anche con finanziamenti pubblici, nei centri di ricerca sul tessile, nei laboratori scientifici della Fondazione Tempia, che qui in città lavorano per migliorare conoscenze e terapie contro il cancro”.

L’intero reportage è consultabile a questo link.

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