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Altre due panchine rosse inaugurate in città

L'inaugurazione della panchina rossa dei giardini Arequipa

Nell’ambito del progetto Panchine rosse: stop alla violenza realizzato da Città di Biella, grazie alla collaborazione della Casa Circondariale di Biella, dell’istituto Liceo Artistico di Biella Giuseppe e Quintino Sella, delle associazioni Women@Work Italia, VocidiDonne e Non sei sola, il 9 marzo sono state inaugurate due delle cinque panchine realizzate da detenuti della casa circondariale e dagli studenti del Liceo Artistico e dedicate al tema della violenza di genere. Le finalità del progetto sono quelle di contribuire, tramite trasformazioni artistiche di comuni elementi di arredo urbano, a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della violenza contro le donne e, nel contempo, diffondere informazioni utili a chi si trova in stato di necessità.

Nell’ambito di questa iniziativa, una prima panchina rossa è già stata posata presso i giardini Zumaglini lo scorso 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della Violenza contro le Donne. L'opera, denominata  “Respect”, è stata realizzata dall'artista Gigi Piana. Delle due inaugurate venerdì 9 marzo, la panchina posta all'ingresso del carcere di via dei Tigli è stata progettata da un detenuto, Hamadi Hedfi, aiutato nella realizzazione da altri due ospiti della casa circondariale, Marius Bacar e Kamel Ben Naceur. Quella dei giardini Arequipa è stata ideata da Jessica De Sensi, studentessa del liceo artistico.

«L’occasione di questa inaugurazione» spiega l’assessore alle Pari opportunità del comune di Biella, Francesca Salivotti, «mi dà l’occasione per ripercorrere i mesi che hanno portato alla realizzazione del progetto panchine rosse: stop alla violenza, tutto è nato da una proposta fatta dell’associazione Women@Work Italia che mi è parsa subito lodevole e da avviare in tempi brevi, da qui il coinvolgimento degli altri partner. Dopo poche riunioni di coordinamento, Gigi Piana e i ragazzi del liceo artistico si sono messi al lavoro realizzando opere ammirevoli e significative. Tutti i bozzetti realizzati dai ragazzi saranno esposti presso il museo Roccavilla che sarà visitabile su appuntamento. In seguito una commissione ha avuto il compito di scegliere cinque opere da realizzare e oggi, anche con la collaborazione di Paolo Barichello che colgo l’occasione per ringraziare, hanno preso vita diventando nel contempo opere di arredamento urbano, simboli che ci aiutano tenere sempre alta l’attenzione a questo tema i cui numeri anziché migliorare peggiorano. Ringrazio dunque tutti i partner del progetto, tutti gli artisti che ci hanno lavorato, i richiedenti asilo ospitati presso la struttura C.A.S. gestita da ANTEO che hanno aiutato nella realizzazione delle panchine e l’ufficio Parchi e Giardini che ha coordinato tecnicamente le operazioni».

L’assessore all’Arredo urbano del Comune di Biella Valeria Varnero aggiunge: «Distribuiremo ai media e diffonderemo tramite sito e canali social la mappa con le ubicazioni e le descrizioni delle sei panchine realizzate. Questa mappa diventerà un vero e proprio itinerario cittadino contro la violenza di genere. Questo progetto però ha dato la possibilità anche di abbellire la città intervenendo sull’arredo urbano già esistente, con opere piene di significato, simboli veri, concreti, di sensibilizzare sul tema della violenza di genere. Mi complimento e ringrazio gli artisti ed auspico che si possano realizzare altre iniziative di questo genere, lavorando sempre nell’ottica di una collaborazione fattiva fra enti pubblici, associazioni, mondo della scuola e della cultura».