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Facciamo scuola insieme in aiuto di 38 studenti

Foto di gruppo per i tutor dell'edizione 2018 del progetto Facciamo scuola insieme

Diciannove volontari, trentotto bambini e ragazzi seguiti, 25 appuntamenti settimanali da due ore ciascuno: sono questi i numeri – in crescita – della terza edizione del progetto Facciamo scuola insieme, gestito dall'équipe educativa del Servizio Sociale e chiusosi alla fine di maggio.

L'avvio del progetto, come gli anni scorsi, è avvenuto tramite il bando comunale di ricerca dei volontari e la successiva selezione degli stessi tramite colloqui. La collaborazione con le scuole superiori del territorio ha inoltre permesso di inserire alcuni ragazzi in alternanza scuola-lavoro. Ciascuno di loro ha dato la sua disponibilità per diventare tutor e sostegno per affrontare gli impegni scolastici di uno o più minori, segnalati dalle assistenti sociali e dagli educatori. Tre sono state le sedi differenti per gli incontri (Villa Schneider, scuola media di Chiavazza, Casa di Giorno del Villaggio La Marmora) nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì, per un totale di sei momenti a settimana.

I volontari che sono stati selezionati a novembre erano 24 ma alcuni, per motivi personali e lavorativi, hanno abbandonato il progetto in corso d'opera. A fine anno i tutor erano 19. Inoltre da quest'anno, la presenza di due volontarie del servizio civile in forza al Servizio Sociale ha permesso di accogliere più minori garantendo una presenza costante nelle sedi di attuazione del progetto oltre alla possibilità di gestire il trasporto di alcuni bambini. Anche gli educatori del Servizio Sociale hanno dedicato le loro ore lavoro al progetto, sia come coordinamento, sia come presenza.

In questo modo il numero dei minori seguiti è cresciuto: sono stati 38, a ciascuno dei quali sono state offerte circa due ore settimanali per circa 25 appuntamenti nel corso dell'anno. Erano 17 i bambini provenienti dalla scuola medie e 21 dalla scuola elementare, raddoppiati rispetto allo scorso anno e per questo organizzati in piccoli gruppi a seconda della classe frequentata. «Il lavoro di gruppo non è stato un limite» ricordano gli operatori «ma uno stimolo reciproco che ha dato buoni frutti in termini di motivazione allo studio, di responsabilità rispetto agli impegni scolastici e di capacità espressiva».

«Sono soddisfatta dei buoni risultati di questo progetto» sottolinea Francesca Salivotti, assessore ai servizi sociali. «Il confronto con le scuole e con le famiglie ha sottolineato l'importanza e la ricaduta positiva di un lavoro che ha sempre più una valenza preventiva. Bambini e ragazzi rinforzano le loro competenze e possono accedere a gratificazioni che consentono loro affrontare il percorso scolastico con una motivazione più solida e con un maggiore bagaglio di strumenti».