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Gioco d'azzardo, apparecchi spenti senza distanza minima

È in vigore un'ordinanza per contrastare il gioco d'azzardo in città

Entra pienamente in vigore lunedì 20 novembre la legge regionale sul contrasto al gioco d'azzardo patologico, nella parte che impone una distanza minima per poter tenere in funzione videopoker e slot machines presenti in locali pubblici come bar e tabaccherie. La distanza è di almeno 500 metri dal punto sensibile più vicino, calcolata sul percorso pedonale più breve. I punti sensibili sono elencati dalla legge stessa. Si tratta di scuole di ogni ordine e grado, centri di formazione per giovani o adulti, luoghi di culto, impianti sportivi, ospedali e strutture sanitarie, oratori e luoghi di aggregazione per i giovani, strutture ricettive protette (come case-famiglia), filiali di banche o sportelli bancomat, negozi di compravendita di oro e gioielli, stazioni ferroviarie e nodi di interscambio per i bus (come il movicentro di piazza San Paolo). Le norme impongono anche, per chi potrà tenere accese le proprie macchine per il gioco d'azzardo, di rimuovere i pannelli che oscurano le vetrine. Le stesse distanze minime entreranno in vigore per sale giochi e sale scommesse, cioé gli esercizi dedicati unicamente a questo scopo, fra ulteriori 18 mesi, nel maggio del 2019.

La legge regionale, votata all'unanimità nel maggio del 2016, aveva chiesto ai Comuni di intervenire con ordinanze per limitare gli orari di funzionamento degli apparecchi per il gioco d'azzardo e di apertura delle sale giochi. A Biella è in vigore da oltre un anno un'ordinanza che impone otto ore al giorno di spegnimento, tra le 7 e le 9, tra le 12 e le 16 e tra le 23 e l'una di notte, un'ordinanza che è stata dichiarata legittima da una sentenza del Tar, che ha rigettato il ricorso di un gruppo di commercianti della città. I Comuni hanno anche il compito di far applicare le nuove norme: chi tenesse accesi videopoker e slot machines nonostante siano al di qua della distanza minima da un punto sensibile rischia una sanzione da 2mila a 6mila euro per ogni apparecchio in funzione oltre che i sigilli all'apparecchio stesso.

Ecco il testo della legge regionale.