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Piccoli felini: rischio epidemia da Parvovirosi Felina

In città casi in crescita, si invita a vaccinare i gatti 

L’assessore alla Tutela degli Animali Gabriella Bessone comunica che sul territorio comunale di Biella si sono verificati in questo periodo estivo un crescente numero di casi, rispetto in passato, di Parvovirosi Felina, una forma virale che colpisce i piccoli gattini e che spesso porta l’animale alla morte anche se in terapia. Negli ultimi giorni si sono verificati nel centro cittadino almeno sette casi e per evitare il rischio di un’epidemia è necessario informare la cittadinanza su alcune azioni da intraprendere. Al momento la situazione non è di criticità, per cui è sbagliato infondere allarmismo, ma l’intento è quello di sensibilizzare gli amanti degli animali sul tema: in particolare si consiglia di effettuare le vaccinazioni precocemente e nell’evitare l’introduzione di nuovi gattini soprattutto in rifugi per animali, in quanto incubatrici dell’epidemia. «Si invita chiunque volesse adottare un gattino di chiedere l’affidamento di un soggetto preventivamente sverminato e regolarmente vaccinato, sono le indicazioni fornite dai veterinari con cui siamo in contatto - informa l’assessore Gabriella Bessone -, impegno che le associazioni che operano nel campo dovrebbero essere obbligate a rispettare. Amare gli animali significa prima di tutto tutelarli per evitare ulteriori inutili sofferenze a loro e alle famiglie che li accolgono e devono subire il dolore di un lutto che si sarebbero potuti risparmiare». 

Questa infezione è sostenuta da un parvovirus estremamente resistente nell’ambiente , tanto da restare attivo per un anno, e non contenibile attraverso i più comuni sistemi di disinfezione. Il virus colpisce prevalentemente gattini piccoli non ancora vaccinati , portandoli a morte entro pochi giorni dall’insorgenza dei sintomi , ma può colpire anche soggetti adulti non vaccinati o immunodepressi. Il contagio avviene soprattutto in luoghi in cui si riscontra un numeroso passaggio di gatti, quindi gattili, colonie feline o rifugi per animali abbandonati, e la diffusione avviene tramite feci e liquidi corporei ma il virus è estremamente volatile e può diffondersi rapidamente anche attraverso abiti di eventuali proprietari o operatori. La sintomatologia si manifesta con inappetenza, vomito, diarrea spesso sanguinolenta, ipertermia, profondo abbattimento midollare con depauperazione dei globuli bianchi e disidratazione. Il tempo di incubazione varia dai 7 ai 15 giorni e mediamente porta a morte entro il quinto giorno dall’insorgenza dei sintomi. 

Va specificato che il virus non coinvolge in alcun modo l’essere umano.