Salta al contenuto principale Salta al menu principale

Biblioteca - Brevi cenni storici e patrimonio

La Biblioteca di Biella è una biblioteca di cultura generale che assolve i compiti istituzionali di una public library, conciliandoli con le esigenze di conservazione, dettate dal materiale raro e di pregio posseduto. Il patrimonio è di circa 250.000 volumi, 470 periodici, di cui 125 correnti.

Il patrimonio librario della Civica è organizzato in sezioni e in fondi. I fondi storici, antichi e di pregio si trovano in un magazzino chiuso al pubblico (secondo piano dell'edificio, di fronte alla Sala Biella). Si possono consultare reperendo la collocazione a catalogo e presentando la richiesta al banco. Il materiale bibliografico recente è ammesso al prestito ed è disposto a scaffale aperto in base alla Classificazione Decimale Dewey (CDD).

L'altra parte del patrimonio librario (narrativa, storia, geografia, arte, etc.), non collocato a scaffale aperto, si trova nei magazzini sotterranei accessibile esclusivamente al personale della biblioteca, ma si può chiedere in consultazione. La Civica conserva anche un fondo fotografico di lastre e stampe per un totale di circa 5.000 immagini.
La Sezione Ragazzi Rosalia Aglietta Andrei si trova in una sede staccata, disposta anch’essa a scaffale aperto, presso la Palazzina Piacenza, in piazza La Marmora 5. Attualmente la Palazzina è in corso di ristrutturazione ed il servizio è temporaneamente spostato a Villa Schneider, in piazza La Marmora 6.


1. Cenni storici
Intorno al 1871 la popolazione di Biella è di 17.240 abitanti, ma se si considera l'intero circondario si raggiungono i 156.531. La città è ricca di istituzioni scolastiche pubbliche e private, eppure fino al 1874 gli unici fondi librari per lo sviluppo dell'istruzione pubblica sono la biblioteca del Seminario Vescovile (istituito nel 1524 dal vescovo di Vercelli, Agostino Ferrero), quelle circolanti delle società operaie e i pochi volumi del Collegio di San Francesco. Il 19 ottobre 1873 Quintino Sella invia al sindaco di Biella, Tommaso della Marmora, una lettera in cui sottolinea la necessità di fondare, con il concorso dei privati cittadini, una biblioteca pubblica, possibilmente annessa a un istituto scolastico e accompagna la sua proposta con il dono di 2.355 volumi. Nella lettera precisa «molte città meno importanti di Biella hanno in Italia pubbliche biblioteche e forse non vi ha alcun municipio di pari importanza che ne sia privo». Individua poi come luogo idoneo l'ex Convento di San Sebastiano e chiede di deliberare in Consiglio Comunale i seguenti punti:

  • «che si assegni nell'ex convento di S. Sebastiano un locale per archivio circondariale e la biblioteca municipale»;
  • «che si affidi la conservazione e la responsabilità… a qualcuno della Scuola Professionale, cui si assegnerebbe perciò una tenue retribuzione»;
  • «che si autorizzi l'accettazione in deposito dei libri che si consentisse a rendere di uso pubblico secondo le norme che verrebbero poi fissate per la biblioteca comunale»

In seguito alla sollecitazione di Sella e alla sua donazione, il Consiglio Comunale, l'11 febbraio del 1874, istituisce la Biblioteca Municipale annessa alla Scuola Professionale e con sede nei locali dell'ex Convento di S. Sebastiano.
Nel maggio del 1876 Giuseppe Venanzio Sella dona 12.239 volumi al Comune a condizione che vengano messi a disposizione dei cittadini ed anche Quintino decide di offrire in dono al Comune i libri e i fascicoli che aveva depositato presso la Scuola Professionale. Unica condizione che Quintino pone nell'atto di donazione indirizzato al Sindaco, che redige anche a nome del fratello, è che la biblioteca possa essere di uso pubblico.
In quell'anno Giuseppe Venanzio muore e il Comune promette a Quintino che farà in modo di aprire prima possibile al pubblico la biblioteca e appone una lapide all'ingresso in ricordo dei donatori (le lapidi si trovano ora nella vecchia sede di via Pietro Micca, 36). Nei primi giorni di giugno di quell'anno, a spese della famiglia Sella, i libri vengono depositati presso la struttura di San Sebastiano con i relativi cataloghi. Il consigliere incaricato di ricevere i volumi, precisa di non aver «turbato l'ordine dato dalla famiglia Sella» e cioè: A= per opere di botanica; B e C= per opere di medicina; D, E ed F= per opere di letteratura. Il 16 giugno del 1876 il Consiglio Comunale accetta formalmente la donazione.
Il 19 novembre 1879 il Consiglio Comunale approva la nomina di Domenico Vallino a bibliotecario (era stato infatti eletto dal consiglio della scuola il 23 ottobre dell'anno precedente). Egli decide l'apertura al pubblico per quattro ore giornaliere e approva un regolamento. Nella relazione che Vallino nel 1888 invia al Ministero della Pubblica Istruzione precisa che presso la Scuola Professionale è annessa una Biblioteca Municipale. Alla fine del 1879 il fondo della biblioteca è accresciuto di 1.306 volumi per acquisto, 398 per dono e 497 provenienti dalla soppressa Congregazione dell'Oratorio di S. Filippo Neri. I libri sono collocati per formato e vi è un catalogo per autori e per materia manoscritto a schede fisse, e infine un inventario di tutto il materiale.

2. La biblioteca annessa al Liceo
Una seconda biblioteca di proprietà comunale nasce nel 1880, quando ci si accorge che quella annessa alla Scuola Professionale non è in grado di offrire i sussidi necessari agli studenti di un istituto classico. Già nel 1862 il dottor Maurizio Zumaglini aveva donato al Ginnasio 160 opere in 209 volumi con l'augurio che fossero l'avvio di una biblioteca pubblica. La biblioteca annessa al Liceo viene costituita per iniziativa dell'avv. Luigi Guelpa che, dopo aver insegnato al liceo per due mesi in sostituzione di un professore dimissionario, decide di destinare lo stipendio ricevuto all'acquisto dei primi libri. Seguono il suo esempio altri insegnanti, studenti e benefattori e nel giro di poco tempo si arriva a contare 1.000 volumi. Il Comune che ogni anno dal 1874 destinava 400 lire alla biblioteca annessa alla Scuola Professionale, assegna 300 lire annue a quella del Liceo. Nel 1896 la biblioteca del Liceo conta 1.667 volumi. È in quell'anno che il bibliotecario, eletto dalla Giunta Municipale, decide di chiedere agli alunni una quota di abbonamento di 2 lire per accedere al prestito, chiede sussidi al Comune e donazioni alle case editrici.
Nel 1912 il bibliotecario Alessandro Roccavilla scrive una relazione al Sindaco, l'ingegner Corradino Sella (il figlio di Quintino), e chiarisce il ruolo e l'importanza della biblioteca pubblica, dicendo che «occorre che si faccia conoscere e vada essa stessa al popolo e non aspetti che il popolo vada da essa». Il Comune di Biella, così sollecitato, aumenta l'impegno nei confronti della biblioteca e apre il prestito anche agli estranei alle scuole. Molte istituzioni iscrivono i loro soci al prestito gratuito a domicilio, per citarne alcune: Società Generale degli Operai di Biella, Lega Industriale Biellese e Maglieria Boglietti. Viene aperto al pubblico un gabinetto di lettura con 40 riviste, ma con l'esclusione dei quotidiani politici. Il numero dei volumi passa da 1.667 nel 1896 a 20.800 nel 1912, a 50.000 nel 1920, sia grazie agli acquisti, sia grazie alle donazioni di benefattori, tra cui: Luigi Neri, Cesare De Marchi, gli eredi di Bernardo Amosso, di Luigi Guelpa, i figli e i nipoti di Quintino Sella (che donano alla biblioteca la miscellanea di opuscoli riguardanti argomenti eterogenei, rilegati in 679 volumi).

3. La Biblioteca Civica di Biella
Nel 1920 il professor Alessandro Roccavilla riesce nell'intento di riunire le due biblioteche in una sola con il nome comprensivo di Biblioteca Civica. In quell'anno viene scelta la nuova sede in via Arnulfo (Convento di S. Antonio) e stabilito uno stipendio per il bibliotecario e due assistenti. Dell'acquisto e della rilegatura deve farsi carico la biblioteca con i propri proventi. La grande quantità di volumi e le prospettive di sviluppo delle raccolte, impongono la necessità di creare dei locali ad hoc ed è nel 1932 che viene inaugurata la sede di via Pietro Micca 36. Il prestito, durante il trasloco, non viene sospeso e il materiale viene riorganizzato secondo nuovi criteri. Nel 1938 la biblioteca raggiunge i 100.000 volumi.
Il 29 febbraio 2016 la storica sede di via Pietro Micca ha chiuso i battenti ed il 16 aprile dello stesso anno è stata inaugurata la nuova e funzionale Biblioteca Civica in piazza Curiel 13. L’edificio, ex Casa del Balilla, fu progettato da Costantino Costantini e venne costruito per volere del comm. Ermanno Rivetti ed inaugurato il 16 febbraio del 1930.
Nel corso degli anni è stato palestra, scuola, sede di uffici pubblici e per lungo tempo è rimasto inutilizzato, quando nel 2010 l’Amministrazione Comunale ne ha predisposto la ristrutturazione usufruendo di finanziamenti derivanti dal P.I.S.U. (Ufficio Tecnico della Città di Biella, architetti Graziano Patergnani ed Ettore Pozzato).