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Agenda Digitale, il modello-Biella fa scuola in Emilia

L'Agenda Digitale biellese presentata al seminario di Bologna

Lavorare insieme tra pubbliche amministrazioni, cittadini ed enti privati è possibile: è quello che emerso durante il seminario a Bologna dello scorso 31 maggio su come si possa dare attuazione alle Agende digitali locali in collaborazione con i cittadini. Il seminario è stato aperto da Gregorio Arena, presidente di Labsus che ha spiegato come il Laboratorio per la sussidiarietà da lui fondato, attraverso specifici patti, può creare una vera e fattiva collaborazione fra cittadini e pubblico, in grado di contribuire alla rinascita del paese. A seguire le esperienze dell’operato di tre agende digitali: quelle dei comuni di Trento, Reggio Emilia e Biella.

«La Regione Emilia Romagna» spiega Fulvia Zago, relatrice per il Patto del Battistero e presidente di ADBiella «ha deciso di valutare l’impatto dei diversi modelli di accordo territoriale nell’implementazione delle agende digitali locali e ha messo a confronto alcune esperienze significative. Tra queste, la nostra Agenda Digitale è quella che ha destato maggiore interesse per le sue due caratteristiche più forti: l’ampiezza del numero e la varietà di tipologie dei partner e la molteplicità di azioni incluse nel progetto. Ho voluto nella mia relazione evidenziare le criticità e le soluzioni creative che un simile progetto comporta. Questa scelta consentirà alle altre amministrazioni di partire dai punti critici anziché ritrovarcisi dentro. E così hanno fatto anche gli altri creando un’esperienza ricca di condivisioni, una giornata di lavoro intensa e di grande utilità per chi vuole veramente dare concretezza e risultati alla normativa sulle agende digitali».