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Biella a febbraio diventa Città del Tennis

Il palasport di via Pajetta verrà trasformato in una grande Arena dedicata alla racchetta

«Una lista stellare». E’ stato questo il commento del primo cittadino di Biella Claudio Corradino durante la conferenza stampa di presentazione dei Campionati internazionali Città di Biella. I primi due Challenger si svolgeranno dal 7 al 21 febbraio, mentre gli altri due dal 7 al 21 marzo. «Murray, Seppi, Pouille sono grandi atleti – ha detto il sindaco della città laniera -. Il nostro obiettivo è rivolto alla qualifica del territorio. Il Covid-19 al momento ci priva della possibilità di avere il pubblico, ma le dirette streaming e la presenza di Sky daranno enorme visibilità. Ci crediamo a questa operazione per una città che ha da sempre grandi eccellenze».

La città di Biella non ha strutture adeguate. «Però ci siamo messi subito al lavoro per trovare un rimedio – ha continuato il vice sindaco Giacomo Moscarola -. Abbiamo dovuto risolvere diverse situazioni: il PalaPajetta era da tempo già prenotato, per cui abbiamo dovuto trovare altri spazi per le società sportive che normalmente gravitano all’interno della struttura. In questa occasione ci tengo a ringraziarle perché hanno capito l’importanza dell’evento. Per la nostra città i Challenger erano già degni di grande nota, poi l’iscrizione di Murray ha reso tutto spettacolare. Questa amministrazione sarà sempre vicina agli organizzatori che portano lustro al Biellese».

Da alcuni anni anche la Regione supporta Napolitano. «Fin dal 2019 collaboriamo – ha spiegato il consigliere Michele Mosca -. Il nostro impegno non è solo a parole: Biella sarà il centro del tennis mondiale, anticipando le Nitto Atp Finals di novembre. L’intervento economico andrà dai 30 ai 50 mila euro perché il tennis potrà essere un’occasione di rilancio per il territorio che sta soffrendo per la pandemia. Avere quattro Challenger darà respiro alle strutture recettive e commerciali».

Alla conferenza è intervenuto pure Stefano Monteleone, consigliere della neonata società sportiva Tennis Lab Biella. «Il nostro programma prevede l’organizzazione di eventi internazionali, continuando a migliorare. Ma non solo perché abbiamo in programma anche eventi rivolti alla cittadinanza e soprattutto ai ragazzi delle scuole perché punteremo sempre di più ad accrescere l’afflusso di giovani nella struttura comunale di via Liguria per avviarli nel miglior modo possibile non solo all’attività agonistica, ma anche formativa».

Ma l’indiscusso protagonista è stato Cosimo Napolitano, impegnato fin dal 1994 nell’organizzazione di eventi internazionali. «E’ capitata un’occasione e mi sono buttato dentro – ha spiegato il maestro di Tennis Lab Biella -. La pandemia globale ha aperto scenari impensabili, creando seri problemi all’Atp. Ci sono stati incontri e ne ho parlato al vice sindaco Giacomo Moscarola, che ha sempre badato molto ai contenuti. Pensare a quattro tornei è un po’ da pazzi: il budget da coprire è enorme, ma l’Atp mi ha dato più di una mano perché aveva bisogno di trovare delle sedi idonee e l’amministrazione ha fatto il possibile».

Il problema nasce dall’assenza a Biella di strutture idonee per il tennis indoor. «Non ce ne sono e finchè capita nel privato ci può stare. Ma nel pubblico è diverso. Penso al lavoro delle amministrazioni precedenti: noi in via Liguria abbiamo due campi coperti che non posso utilizzare perché mancano metri, sia in larghezza, sia in lunghezza. Abbiamo discusso e alla fine trovato delle soluzioni grazie all’impegno del sindaco e vice sindaco. Ma stavolta voglio prendermi un po’ di più i meriti: ho vinto perché ho portato il tennis a livello di altri sport come impatto sociale; ho vinto perché distribuiremo quasi un milione di euro sul territorio. E qualcuno finalmente lo sta capendo. Solo l’iscrizione di un campione come Andy Murray ha già traghettato il nome della città in tutto il mondo. Sono stato bocciato dall’Unione Industriale nel finanziamento di questa kermesse, importantissima per il Biellese. Però vedo sponsorizzare una partita come Benevento-Inter e mi chiedo come non si possa premiare questa iniziativa».

Lunga la lista dei ringraziamenti. «Dalla Regione, in primis Michele Mosca, al Relais Santo Stefano, anche nella parte sportiva. I giocatori potranno infatti allenarsi a Sandigliano, creando così una ‘bolla’. Ma anche Mapei, che sta allestendo i campi, con un lavoro professionistico di alto livello, con un investimento che un Challenger difficilmente avrebbe potuto sostenere senza una sponsorizzazione. La presenza di Murray è una grande responsabilità, ma per me tutti sono uguali e vanno trattati allo stesso modo. Siamo molto motivati perché quello che ci ha contraddistinto in tanti anni (con questi quattro Napolitano arriverà a 27 tornei organizzati in città, più la Fed Cup) è la volontà di aiutare i giocatori a rendere al massimo». La chicca finale è rappresentata dalla presenza di Sky, che trasmetterà in diretta sul canale 204 le semifinali del 20 e la finale del 21 febbraio. «In tutto ciò è stato simpaticamente coinvolto anche Alessandro Alciato, che è biellese, il primo addetto stampa, insieme a Marco Perazzi, nel 1998 del nostro Challenger».

Napolitano ricorda l’attività organizzata in via Liguria in due anni, malgrado le tante difficoltà. «Fanno parte di una storia lunga 27 anni, condita da una Fed Cup, diversi campionati italiani e, l’anno scorso, un Macro Area con 748 iscritti. Tutto ciò grazie non tanto alle mie risorse economiche, alquanto ridotte, ma in virtù della stima e l’apprezzamento che ho raccolto fuori città. Oggi la sento un pochino anche a Biella grazie a Corradino e Moscarola, che ringrazio. Continuo a proporre con successo attività internazionale e di base: posso ritenermi contento così».

Una credibilità costruita nel tempo, con tanti piccoli gesti, come essere stato, ad esempio, il primo a riconoscere una wild card a Filippo Volandri (era il 2000 e il livornese poi lo ripagò vincendo il torneo), ora fresco capitano di Coppa Davis; oppure a un giovanissimo Juan Martin Del Potro. «Da quando ho lasciato i Faggi ho ritrovato quell’adrenalina un po’ scomparsa. Lavorare nel pubblico mi entusiasma e quanto fatto nei primi due anni di gestione del circolo di via Liguria è uno sprone a fare, con la collaborazione del mio staff, ancora meglio».

In conclusione Napolitano si sofferma sulle wild card del primo torneo. «Saranno consegnate a Luca Vanni, Andrea Pellegrino e ovviamente mio figlio Stefano. Per le qualificazioni devo ancora decidere: per il momento ne ho assegnata una al talentuoso diciassettenne Luca Nardi».

Alla conferenza di presentazione sono intervenuti pure il delegato provinciale del Coni Anna Zumaglini e il presidente del Panathlon Biella Luca Monteleone.

- Comunicato stampa comitato organizzatore Campionati Internazionali Città di Biella -

 

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