La situazione difficile nelle vie intorno al Sert, il centro per le dipendenze dell'Asl 12, ma anche la sicurezza per automobilisti, ciclisti e pedoni lungo l'asse di via Ivrea e la situazione del rio Bolume e di un tratto mancante di fognatura sono stati gli argomenti più caldi della seconda giunta nei quartieri al Vernato. L'incontro è stato ospitato lunedì 13 marzo dal centro anziani di via Ivrea e le presenze sono state ancora più numerose rispetto alla settimana precedente a San Paolo.
A scaldare la platea è stata soprattutto la questione legata all'ordine pubblico nella zona di via Delleani e dei giardini limitrofi. Un gruppetto di commercianti dell'area ha chiesto al sindaco di tornare a farsi portavoce della richiesta di trasferimento del Sert in una sede più idonea. «Lo abbiamo già fatto tempo fa, quando il consiglio comunale ha votato una mozione in cui si chiedeva di presentare l'istanza all'Asl 12» ha spiegato Marco Cavicchioli. «La risposta dei dirigenti dell'azienda sanitaria è stata che per una serie di ragioni, sia economiche sia di opportunità, non era possibile il trasferimento né in ospedale, dove la convivenza con pazienti e farmaci sarebbe difficile da gestire, né in una sede che comportasse maggiori costi per l'Asl». Altra preoccupazione è stata espressa per le voci sull'ex istituto Santa Caterina, attualmente vuoto e per cui sembrava possibile la trasformazione in centro d'accoglienza per richiedenti asilo. «Non abbiamo notizie» ha sottolineato il sindaco. «Né siamo coinvolti in una simile decisione. Si tratta di uno stabile privato che una cooperativa chiede in affitto dopo aver vinto il bando della Prefettura per la gestione dei migranti. L'ultimo approccio con la congregazione torinese proprietaria dello stabile lo avemmo un anno fa, quando ventilarono la possibilità di chiedere un cambio di destinazione d'uso dell'edificio per renderlo appetibile sul mercato. Ma a quell'incontro non ne seguirono altri, né sono arrivate richieste in merito». Nessuna novità anche per un altro stabile rimasto vuoto, quello del centro Asl di via Fecia: «Al momento» ha confermato il sindaco «non risultano progetti per il riuso».
Un altro caso spinoso, di cui si occuperanno l'assessore all'ambiente Diego Presa e quello ai lavori pubblici Sergio Leone, riguarda il rio Bolume, dove la rete fognaria non è completa e uno scarico a cielo aperto provoca rischi igienico-sanitari oltre che disagi legati al cattivo odore. «Chiederemo ai tecnici di pensare a una soluzione» ha detto Presa.
L'attenzione di molti cittadini si è poi concentrata sull'asse di via Ivrea: dai passaggi pedonali poco visibili, alle modifiche alla viabilità portate dalla nuova pista ciclabile, fino ai problemi di accesso e uscita sulla via principale per chi arriva dalle strade laterali, sindaco e assessori hanno riempito fogli di appunti per esaminare le segnalazioni e girare i casi immediatamente risolvibili agli uffici. Il sistema ha funzionato a San Paolo: è bastata una settimana, dopo l'elenco di disagi indicati dai cittadini durante il primo incontro pubblico, per rattoppare una profonda buca in via Trento, per effettuare una pulizia straordinaria ai giardini del Masarone e per intensificare i controlli sulle auto in sosta vietata sui marciapiedi del primo tratto di via Cottolengo, con i vigili che hanno già superato le venti multe comminate.
La giunta nei quartieri prenderà una pausa la settimana prossima per lasciare spazio, lunedì 20 marzo, all'incontro pubblico sul nuovo Statuto comunale, in programma nella sala convegni del Museo del Territorio.