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Le mani dei volontari nel progetto per le donne vittime di violenza

La camera da letto dell'alloggio di via Cerrione

C'è la mano di tanti volontari, molti dei quali dipendenti comunali, dietro alla partenza del progetto Viva, che si propone di dare un sostegno alle donne e ai loro bambini reduci da storie di violenza domestica. Da venerdì 17 maggio due alloggi di edilizia sociale del Villaggio La Marmora, per un totale di sei posti, sono a disposizione di chi esce dal percorso di protezione, come "base" per ricostruire una vita normale e autonoma. A rimetterli in sesto, ripulendoli, ritinteggiandoli e donando arredi e utensili domestici, sono stati i cittadini, per un'operazione che, grazie a loro, è stata a costo zero per il Comune.

I due appartamenti, in via Cerrione e in via Borriana, sono stati inaugurati con una breve cerimonia che, all'assessore ai servizi sociali Francesca Salivotti, è servita anche per ringraziare tutti coloro che hanno dedicato tempo e lavoro a questa iniziativa. Le case, in condizioni precarie dopo che erano state lasciate dagli ultimi inquilini, adesso hanno tutto quello che è necessario per viverci. "Grazie al volontariato" ha ricordato Francesca Salivotti "l'unica vera spesa per le casse pubbliche è stata quella per lo smaltimento delle masserizie che si erano accumulate negli alloggi".

Al Comune, e nel dettaglio ai servizi sociali, resta la regia del progetto: "L'esperienza" ha aggiunto l'assessore "dice che spesso, cessate le esigenze di protezione, le donne fatichino a ricostruirsi una vita autonoma, con il rischio di tornare in balia dei loro aguzzini. Questa iniziativa vuole fornire un sostegno perché non accada". La sistemazione dovrà essere temporanea, tra i 3 e i 18 mesi, nell'attesa che le ospiti costruiscano una ritrovata autosufficienza. "Viva" infatti sta per "voglio vivere una vita autonoma". Con questi due alloggi il sistema di case di seconda accoglienza del Comune, ovvero delle strutture che accompagnano le persone in difficoltà dalla fase di emergenza all'autonomia, è passato in cinque anni da quattro a dieci appartamenti.