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Il giuramento di tre nuovi cittadini italiani

I tre neo cittadini italiani con l'assessore Fulvia Zago

Un applauso dopo ogni giuramento, su idea dei parenti di una delle neo-cittadine, è stato il fuori programma della consueta cerimonia che ha reso italiani a tutti gli effetti tre residenti in città nati all'estero. La sala consiglio di palazzo Oropa ha accolto Erica Dos Santos Bomfim, originaria del Brasile, Khadija Bourhi, nata in Marocco, ed Ernest Emofonmwan, di origine nigeriana. A tutti e tre, dopo la lettura della formula che sancisce la fedeltà alla Repubblica e alle sue leggi, è stata donata dall'assessore Fulvia Zago una copia della Costituzione. In realtà i neo-italiani sono quattro, perché con il giuramento della madre Erica, ha acquisito la cittadinanza automaticamente anche la figlia minorenne Debora.

La cerimonia mensile è l'ultimo atto di un iter che inizia con la domanda alla Prefettura, gestita dai funzionari del ministero dell'Interno, e che richiede, tra i requisiti, la residenza continuativa (fino a 10 anni per chi è nato fuori dai confini dell'Unione Europea) oppure il matrimonio con un cittadino italiano. Una volta completato l'iter e accettata la richiesta, al Comune di residenza arriva, direttamente dalla Prefettura, la comunicazione che dà mandato di procedere con la cerimonia di giuramento e con la conseguente iscrizione all'anagrafe dei cittadini italiani.