L'associazione provinciale dei partigiani ha una nuova casa ed è proprio nelle stanze in cui, dal 1943 al 24 aprile 1945, c'era la sede del comando delle Ss, la polizia politica nazifascista, a Biella. Villa Schneider, in piazza La Marmora, ha ospitato sabato 20 gennaio una folla di persone, arrivate in numero così grande che molte sono state costrette ad aspettare fuori il termine della cerimonia. Il presidente dell'Anpi biellese Gianni Chiorino ha fatto gli onori di casa, accogliendo anche la presidente nazionale Carla Nespolo.
«Ringrazio il Comune per averci consegnato proprio questo luogo» ha detto Chiorino, ricordando che in quella villa venivano imprigionati, malmenati e talvolta uccisi i partigiani catturati. «È stata una precisa scelta che ha risposto alla nostra richiesta di uno spazio: la casa del terrore e della tortura ora è un presidio di libertà». Parole che hanno trovato eco in quelle del sindaco Marco Cavicchioli: «Era un dovere consegnare all'Anpi proprio questo luogo. Quando il dipinto di Picasso Guernica tornò a Madrid da New York alla fine della dittatura franchista, si disse che quella era la vera fine della guerra civile spagnola. Esistono eventi simbolici e oggi ne stiamo vivendo uno: è un ciclo che si chiude. Un luogo che fu scelto dai nazifascisti nel cuore della città perché tutti potessero vederlo averne paura, ora è un luogo che parla di libertà e di memoria dal cuore di una città che è medaglia d'oro per la Resistenza».
Nella sede dell'Anpi una delle pareti è dedicata a un collage fotografico con i volti delle 667 vittime biellesi della guerra per la liberazione: «Il loro esempio» ha detto Gianni Chiorino «ci dirà la forza per difendere i valori di libertà e democrazia nei giorni nostri». «Biella è molte cose» ha aggiunto Cavicchioli. «È la città del tessile, del lavoro, delle montagne. Ma è anche la città dei martiri, che ha pagato un tributo altissimo di sangue. E non dimentichiamo che l'anniversario della liberazione da noi si festeggia il 24 aprile non per vezzo, ma perché è stata una delle pochissime città a essersi liberata da sola. prima dell'arrivo delle truppe alleate». Molti dei protagonisti di quei giorni della primavera del 1945 erano in prima fila alla cerimonia. Chiorino ha ringraziato anche coloro che erano assenti, tra i circa 80 partigiani ancora in vita in provincia. Tra i presenti anche il prefetto Annunziata Gallo, i parlamentari Nicoletta Favero e Roberto Simonetti, il direttore dell'Istituto storico per la Resistenza di Varallo Enrico Pagano.