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“Campioni sotto le Stelle” presenta “Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara”

Martedì 30 agosto torna l’appuntamento in piazza Battistero

"Campioni sotto le stelle" porterà in città il capitano dell'ultimo Mondiale azzurro (e non solo). Infatti martedì 30 agosto in piazza Battistero a Biella, sarà la volta di “Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara”. Il Pallone d’Oro 2006 e l’allenatore in seconda ai Mondiali in Germania racconteranno l’epica cavalcata che si è conclusa il 9 luglio allo stadio Olimpico di Berlino con la vittoria ai rigori per 5-3 ottenuta contro la Francia.

Cannavaro nasce a Napoli il 13 settembre 1973. Secondo di tre figli inizia subito a giocare al calcio entrando nell'Italsider di Bagnoli, dopo avere speso, fino a quel momento, gran parte del suo tempo a scorazzare, pallone al piede, sui campetti in terra di Fuorigrotta. Napoletano verace, entra nelle giovanili della formazione partenopea a undici anni, dimostrando subito tutte le sue potenzialità. Fabio, incaricato di fare il raccattapalle allo stadio San Paolo, ha la fortuna di seguire da vicino "El pibe de oro" e di osservare al meglio le giocate di quel grande. Ma oltre alla conoscenza ravvicinata con Maradona, Cannavaro ha anche la fortuna di venire a contatto con un grande difensore, Ciro Ferrara, divenuto in breve tempo un modello da seguire e una persona da ammirare.
L’esordio in serie A avviene il 7 marzo del 1993 allo stadio Delle Alpi contro la Juventus. Marcello Lippi, allenatore dei partenopei, a sorpresa, vista l’assenza di Giovanni Francini, manda in campo al centro della difesa un ragazzotto di 19 anni. Il tecnico di Viareggio, benché da allenatore non avesse ancora calpestato teatri prestigiosi, certamente non era uno sprovveduto e anche se intravedeva in Cannavaro un potenziale campione, gli mise accanto il ben più esperto Ferrara (la partita terminò per 4-3 a favore dei bianconeri).

Nella stagione 94/95 Fabio Cannavaro, vista la partenza di Ferrara che ha seguito Lippi alla Juventus, si trova in mano le chiavi della difesa partenopea. Le presenze a fine anno saranno 36 e arriva anche il primo gol, l’8 gennaio 1995, a Milano contro il Milan. La stagione 94/95, però, nonostante le presenze in Coppa UEFA, è un’annata maledetta: la squadra si trova in profonda crisi finanziaria e, nonostante l’amore dichiarato da Cannavaro per la sua città e la sua squadra, il difensore viene ceduto al Parma. Nella squadra sono già presenti calciatori del calibro di Sensini, Benarrivo, Apolloni, Zola, Pippo Inzaghi e Dino Baggio. Ma soprattutto, in quel team, c’era un ragazzino dal nome Gigi Buffon, che avrebbe esordito a novembre e (praticamente) non sarebbe più uscito da quei pali. Nella stagione 98/99 Cannavaro e il suo Parma conquisteranno Coppa Italia e Coppa UEFA, chiudendo la serie A al quarto posto.
Nell’estate del 2002 il Parma continua con le cessioni e questa volta è il turno di Cannavaro, che saluta e va all’Inter. In nerazzurro incontra Héctor Cúper che lo schiera come terzino destro, ruolo che non rende merito al difensore. L'anno successivo è povero di soddisfazioni, così Cannavaro decide di accettare la Juventus, venendo scambiato con il portiere Fabián Carini + 11 milioni. Nel team bianconero il difensore azzurro approderà ben due volte, la prima, nel 2004; la seconda dopo i tre anni passati a Madrid. La prima stagione si chiude trionfalmente, con la vittoria del campionato che, poi, gli verrà tolto. Cannavaro gioca in una squadra stratosferica, insieme a Ibrahimovic, Buffon, Emerson, Del Piero, Nedved, Camoranesi, Trezeguet, Zambrotta, Thuram. Tornato nel 2009 a Torino sulla panchina trova un ex compagno di squadra, cioè Ciro Ferrara, alle prime esperienze come allenatore. A fine stagione, viste le critiche feroci dei tifosi, i quali mai perdonarono l’abbandono di tre anni prima, e considerata la mancata qualificazione alle Coppe Europee, la società decide di non rinnovare il contratto annuale di Cannavaro, lasciandolo svincolato.
Con la Nazionale Cannavaro vince due titoli europei Under 21 con l'Italia di Cesare Maldini (1994 e 1996) ed approda alla squadra maggiore il 22 gennaio 1997 in Italia-Irlanda del Nord (2-0). Con la maglia azzurra è protagonista dai Mondiali di Francia ‘98, degli sfortunati Europei del 2000, dei discussi Mondiali di Tokio del ‘02, e degli Europei ‘04 in cui è lui a indossare la fascia di capitano. Il successo più importante è senza ombra di dubbio il trionfo ai mondiali di Germania 2006: Cannavaro per tutta la manifestazione si è dimostrato grande guerriero, guidando una difesa di ferro che ha portato alla vittoria della Coppa del Mondo. Capitano indiscusso, è stato lui ad avere il privilegio di alzare al cielo il prestigioso trofeo. Ai Mondiali 2010 che si svolgono in Sudafrica gioca la sua ultima partita con la maglia azzurra fissando il record di presenze a 136. Si ritira dal calcio giocato l'anno successivo. Nel 2012 prende il patentino per diventare allenatore. Il suo primo incarico è come vice allenatore per una squadra di Dubai, nel 2013. Nel 2016 si trasferisce in Cina. Dopo tre anni e alcune squadre allenate, sostituisce Marcello Lippi, dimissionario, alla guida della nazionale cinese. L'esperienza di Cannavaro dura comunque poco. Torna sulla panchina del club Guangzhou Evergrande, che porta alla vittoria dello scudetto alla fine del 2019.

Ciro Ferrara è senza dubbio annoverato tra i migliori difensori degli Anni ‘80 e ’90. Nel corso della sua carriera ha vestito le maglie di Napoli e Juventus, conquistando 7 scudetti, 2 Coppe Italia, una Coppa UEFA, 5 Supercoppe italiane, 1 UEFA Champions League, 1 Supercoppa UEFA, 1 Coppa Intercontinentale.
Affermatosi in giovane età, Ferrara era un difensore grintoso, ma corretto, molto dotato atleticamente nonché valido sul piano tecnico. Abile in acrobazia e nel gioco aereo, spiccava per carisma e personalità, ed era in grado di adattarsi a diversi ruoli e moduli tattici: poteva infatti agire da stopper, libero e terzino; inoltre, pur essendo uno specialista della marcatura a uomo, nella quale non lesinava interventi decisi - per questo motivo, avversari come Zbigniew Boniek e Ryan Giggs lo annoverarono tra i difensori più difficili da affrontare -, dimostrò di potersi disimpegnare con profitto anche negli schieramenti a zona. La sua storia si divide quasi esattamente tra Napoli (dieci stagioni, con 247 presenze in A) e Juventus (undici campionati, 254 match): i sette campionati vinti lo collocano tra i giocatori più decorati nella storia della Serie A.
Dopo aver totalizzato 6 presenze in Under-21, esordì nella Nazionale maggiore il 10 giugno 1987, a 20 anni, in Italia-Argentina (3-1), amichevole disputata a Zurigo. Venne convocato dal commissario tecnico Azeglio Vicini per il campionato d'Europa 1988 e il Campionato del Mondo ‘90, che videro l'Italia giungere al terzo posto. Le due competizioni furono inframmezzate dalla partecipazione con la Nazionale olimpica ai Giochi di Seul ‘88, chiusi dagli italiani al quarto posto.
La serata vedrà come sempre in cabina di regia il giornalista e scrittore biellese Alessandro Alciato, L’evento è reso possibile grazie al coordinamento della Pro loco Biella-Valle Oropa.

Il vicesindaco e assessore allo Sport della Città di Biella Giacomo Moscarola, affiancato dal consigliere comunale Cristina Zen, commentano: “in queste serate, dedicate a tanti indimenticabili campioni del recente passato, abbiamo assistito a un susseguirsi di ricordi, aneddoti ed episodi della vita, calcistica e privata, dei calciatori e allenatori arrivati a Biella. Il livello, con Cannavaro e Ferrara, resta altissimo e anche grazie a loro proseguiamo nel duplice obiettivo di portare ai cittadini biellesi atleti di livello internazionale e dall’altra parte far conoscere al di fuori dei nostri confini il Biellese, ripreso nell'ultima occasione sia dalle telecamere della Rai, sia da diversi quotidiani on line nazionali”.

PER PRENOTARE I BIGLIETTI GRATUITI: www.eventbrite.it o cliccando sul link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-campioni-sotto-le-stelle-cannavaro...

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