Come già era accaduto lo scorso anno, il servizio di accoglienza notturna dei senza fissa dimora per l’Emergenza Freddo anticipa rispetto alla data prevista: le porte dei dormitori si apriranno a partire da venerdì 10 novembre, quasi un mese prima rispetto alla data d’inizio dell'anno scorso, il 7 dicembre. «Le ragioni di questo impegno supplementare» spiega Paolo Gallana, presidente del consorzio Iris «sono una sempre più crescente domanda e il calo delle temperature, che negli ultimi giorni si è unito alla pioggia, rendendo ancora più gravoso passare la notte all’aperto». «Il Comune di Biella, come l’anno passato, ha moltiplicato i propri sforzi» aggiunge l’assessore ai servizi sociali Francesca Salivotti «stanziando un contributo maggiore proprio per consentire l’inizio anticipato».
Le azioni immaginate per la gestione dell’Emergenza Freddo sono contenute in un protocollo d’intesa siglato fra molti enti ed associazioni sul territorio che a vario titolo intervengono. Si tratta di città di Biella, Consorzio Iris, Cissabo, Caritas Diocesana, Anteo Cooperativa Sociale, Croce Rossa Italiana, Centro Territoriale per il Volontariato, Asl Biella, gruppi di Volontariato Vincenziano, Acli, associazione Papa Giovanni XXIII di Biella, associazione La Rete.
Tutti gli enti e le associazioni coinvolte concordano su una serie di azioni volte a migliorare il servizio ma anche ad incrementare il numero di posti di accoglienza notturna per le persone senza tetto, al fine di assicurare al maggior numero di persone possibile un luogo dove trascorrere la notte al riparo delle intemperie. Quest’ultimo punto si concretizzerà con l’allestimento di circa venti posti presso l’Istituto Belletti Bona di Biella (ex pensionato uomini), a disposizione fino al 31 marzo.
Verranno inoltre messe in atto una serie di iniziative sperimentali volte a tutelare la salute delle persone senza dimora, la salvaguardia delle persone nei periodi di grande freddo e la risposta ai bisogni primari. Si tratta per esempio della somministrazione del vaccino antinfluenzale agli ospiti dei servizi a bassa soglia del territorio in quanto persone fragili, all’attivazione dello sportello di pre-accoglienza e all’avvio di formazione specifica per i volontari.