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Emergenza Freddo fino a marzo. Poi il nuovo dormitorio

Il sindaco Marco Cavicchioli con il presidente Iris Paolo Gallana e l'assessore Francesca Salivotti alla presentazione di Emergenza Freddo

Durerà fino alla fine di marzo il servizio di Emergenza Freddo, che per il settimo anno consecutivo mette insieme le forze della città per assicurare un letto e pasti caldi ai senza fissa dimora nei mesi invernali. Poi ci sarà un passaggio di testimone con il nuovo dormitorio, che proprio all’inizio della primavera dovrebbe entrare in funzione dopo il termine dei lavori. “E con spazi e posti in più rispetto al progetto originario” ha confermato il sindaco Marco Cavicchioli in una conferenza stampa venerdì 7 dicembre. “La giunta ha infatti trovato risorse supplementari per realizzare fin da subito anche il quarto lotto del centro di accoglienza. Anche per questo siamo in leggero ritardo rispetto ai tempi previsti. L’altra ragione dell’attesa è dovuta al fatto di potersi allacciare alla rete del teleriscaldamento che proprio in queste settimane sta raggiungendo piazza Martiri, via Cavour e viale Cesare Battisti”.

Il nuovo dormitorio, da 52 posti (contro i 20 di quello attuale in vicolo del Ricovero) occuperà un’ala di proprietà comunale del complesso del Belletti Bona. Avrà spazi sufficienti per accogliere anche le donne in uno spazio riservato, darà la possibilità di consumare i pasti all’interno della struttura e la qualità dell’accoglienza, non solo di notte, sarà più completa. L’investimento extra è di 150mila euro e si somma ai 400mila euro cofinanziati dal Governo grazie al piano periferie per Riva e Chiavazza.

Nel frattempo, come ogni inverno, i posti letto a disposizione sono già raddoppiati dall’ultima decade di novembre, quando – come l’anno scorso – Emergenza Freddo è partita in anticipo dato il deteriorarsi delle condizioni meteo e il calo delle temperature. “E, a testimonianza di un problema che continua a esserci, e con numeri crescenti” ha sottolineato Francesca Salivotti, assessore ai servizi sociali “tre giorni sono bastati per riempire tutti i posti”. Al servizio di rifugio notturno, con la colazione della mattina e con la possibilità di pranzare alla mensa Il Pane Quotidiano di via Novara, si aggiungerà anche l’apertura, dalle 17 alle 19,30 di una sala del Seminario, per non trascorrere all’aperto le ultime ore del pomeriggio, quelle più fredde, in attesa dell’apertura del dormitorio. Inoltre l’Asl Biella, come ha confermato il responsabile del dipartimento di prevenzione Luca Sala, garantirà assistenza e la vaccinazione contro l’influenza degli ospiti.

Il costo dell’operazione è di 52mila euro per i 130 giorni di attività del servizio. “Sembra una cifra alta” ha detto Francesca Salivotti. “Ma salva delle vite. Quindi costa poco”. A coprire oltre il 50% del fabbisogno sono la città di Biella e la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, con 15mila euro ciascuna. Arrivano poi 2mila euro ciascuno dai due consorzi socio assistenziali del territorio, Iris (che è anche coordinatrice del progetto) e Cissabo, e da Caritas, oltre a 1.400 euro dall’associazione La Rete. Per gli altri 14.600 euro si conta sulla generosità dei biellesi, che nelle precedenti edizioni non è mai mancata: le offerte possono essere versate al conto corrente bancario IT 66 B 06090 22300 000013890039, intestato all’associazione La Rete. Al progetto collaborano anche la cooperativa sociale Anteo, la Croce Rossa, il centro territoriale per il volontariato, i gruppi di Volontariato Vincenziano, Acli e associazione Papa Giovanni XXIII.

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