L’obiettivo è promuovere la conoscenza dei drammi delle Foibe
Il Comune di Biella, nella persona del sindaco Claudio Corradino, e l’Unione degli Istriani hanno firmato un protocollo d’intesa per la realizzazione di eventi e iniziative per la promozione della conoscenza dei drammi delle foibe, dell’esodo degli italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia nel secondo dopoguerra.
Il Comune ben può considerarsi fra le istituzioni chiamate dalla legge statale a proporre occasioni di conoscenza di questo dramma storico, incoraggiando la memoria fra le nuove generazioni. Un impegno volto a contribuire a rendere la storia della persecuzione e dell’esodo giuliano-dalmata un patrimonio di consapevolezza comune, tutelato da tentativi di strumentalizzazione.
Il protocollo d’intesa nasce dalla volontà di preservare la memoria della spietata persecuzione subita dagli italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, fino all’esodo di quanti sopravvissero, operata dai partigiani di Tito. Gli italiani uccisi nel periodo tra il 1943 e il 1947 furono più di cinquemila, mentre gli esuli della Venezia Giulia e della Dalmazia, trecentocinquantamila.
Il Comune e l’Unione, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, intendono promuovere con il presente Protocollo d’intesa la collaborazione, al fine di realizzare eventi dedicati alla diffusione e all’approfondimento storico delle vicende del Confine orientale, delle Foibe e dell’esodo degli Italiani dall’Istria, Fiume e Dalmazia, nonché alla realizzazione di monumenti commemorativi e targhe in ricordo delle vicende summenzionate. L’accordo sarà valido fino al 31 dicembre 2030.
“Questo bruttissimo capitolo fu frutto di esaltazione nazionalista, pulsioni di giustizia sommaria, e rispose a un chiaro disegno di pulizia etnica – dice il sindaco di Biella Claudio Corradino -. Una pagina bruciante della storia contemporanea che ha rischiato la rimozione. Per questo motivo l’amministrazione sosterrà, nella misura ritenuta compatibile con le proprie risorse, il programma delle iniziative culturali proposte dall’Unione collaborando anche con la messa a disposizione di strutture: sale per l’allestimento di mostre e per lo svolgimento di incontri e convegni”.