C'è un altro record da registrare in città per la raccolta differenziata: la quota del 70%, solo sfiorata con la media del 2016, è stata raggiunta e superata nel primo semestre 2017 quando la percentuale di rifiuti riciclati ha raggiunto il 71,67%. È una crescita dell'1,77% rispetto al 69,9% con cui si era chiuso l'anno scorso. La buona notizia supplementare è che la tendenza alla cresita è più marcata negli ultimi mesi: maggio e giugno si sono chiusi oltre il 72%.
L’incremento è distribuito su più settori: la carta (+0,3%), la plastica (+0,8%), gli ingombranti (+0,7%), l’organico (+0,6%), il vetro (+0,8%), mentre sono diminuiti i rifiuti in discarica (-1,9%), lo spazzamento (-0,3%) e il cartone commerciale (-0,2%). Anche la produzione complessiva dei rifiuti del semestre è in lieve calo (-1,90%) con una riduzione dei conferimenti in discarica di circa 240 tonnellate rispetto al primo semestre 2016, un dato che automaticamente significa un risparmio per le casse pubbliche.
«Superata la campagna del 65% che era l'obiettivo europeo dal 2012» spiega l'assessore all'ambiente Diego Presa, «la città mette nel mirino ora un nuovo obiettivo, quello del 75%, puntando soprattutto sull’organico. Si tratta di un milione di chili di scarto da cibo che ancora oggi non viene correttamente differenziato. La quantità di organico raccolta, tra verde e scarto alimentare, è ovviamente significativa, e vale già poco meno di un quarto della produzione totale di rifiuti. Ma si può fare di più, considerato che in media i soli scarti alimentari superano il 30% dei rifiuti che giornalmente produciamo. Come già ricordato in bolletta, considerato che mettere lo scarto del cibo nell’indifferenziata costa caro, quasi un euro al chilo, sembra ragionevole confidare in un progressivo ulteriore miglioramento della raccolta».
L'assessore è convinto che anche gli accorgimenti più banali possano dare risultati. Un esempio? Le briciole che restano dopo pranzi e cene: «Se le 23mila utenze di Biella, corrispondenti ad altrettante famiglie, producessero 20 grammi al giorno di briciole o scarto da spazzamento, polvere compresa, e le mettessero nel contenitore verde dell’organico e non in quello marrone dell’indifferenziata, avremmo una maggiore produzione differenziata pari a 167 tonnellate. Diventerebbero ancora di più se pensassimo alle mense, ai ristoranti e alle comunità di rilevante dimensione».