Castelsantangelo sul Nera non è quasi mai finito sulle prime pagine, nei giorni del terremoto che ha colpito le zone dell'Italia centrale alla fine di agosto. Non ci sono state vittime, in quel piccolo centro di montagna, poco più di 300 abitanti e numerose seconde case, in provincia di Macerata. Ma le scosse hanno colpito duro: crolli, stabili resi inagibili, un'ampia "zona rossa" chiusa a chiunque per il pericolo di crolli indotti, in cui una casa pericolante rischia di coinvolgere anche quelle vicine. È qui che, da domenica 9 ottobre e per un mese, si alterneranno i dipendenti dei Comuni di Biella e della provincia (sette in tutto, compreso uno del Vercellese), in missione distaccata per sostenere, come da progetto della Protezione Civile, la parte tecnica e burocratica della prima fase della ricostruzione.
Pierluigi Touscoz, geometra e assessore di Campiglia Cervo, e Lorena Tiozzo, impiegata amministrativa di Saluggia (in provincia di Vercelli), sono stati i primi a partire. Toccherà a loro parte del lavoro fatto di sopralluoghi, perizie, verifiche tecniche e poi di pratiche per avviare le ristrutturazioni o per produrre documenti che certifichino la rinnovata agibilità. Resteranno a Castelsantangelo fino a domenica 16 ottobre, quando daranno loro il cambio Giansandro Orso, geometra del comune di Candelo, ed Ernestino Radice Maracet, già sindaco di Mezzana Mortigliengo e geometra dell'ufficio lavori pubblici a Trivero. Il 23 ottobre toccherà a Davide Campra, dell'ufficio tecnico del comune di Biella, e a Francesca Martina, architetto al municipio di Roppolo. Il 30 ottobre prenderanno servizio nelle Marche Lara Recrucolo, del comune di Trivero, e Paolo Emanuele Zoroddu, ingegnere a Gaglianico.
Questo tipo di intervento era stato preparato in una riunione convocata nella sede di corso Rivetti della Protezione Civile cittadina il 29 agosto. Era stato il vicesindaco Diego Presa, in quell'occasione, insieme al responsabile della Protezione Civile Maurizio Lometti, a chiedere ai 27 Comuni del coordinamento che fa capo a Biella la disponibilità di ingegneri, architetti, geometri e personale amministrativo per gestire la seconda fase dell'emergenza nelle zone colpite dal sisma. La richiesta era partita dall'Anci, l'associazione nazionale dei Comuni italiani, nei giorni in cui si chiedeva attenzione e impegno anche oltre l'onda emotiva dei giorni immediatamente successivi al terremoto. Una richiesta a cui Biella e i centri vicini hanno saputo rispondere.