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Presentato in Sala Consiglio il piano di lavoro per la riqualificazione delle scuole

Gli assessori Bessone e Tosi con il presidente della Provincia Ramella

Proficua collaborazione tra Comune e Provincia per il benessere del territorio

Questa mattina, nella sala consiliare di Palazzo Oropa, si è tenuta una conferenza stampa inerente la “Programmazione dei lavori di riqualificazione delle scuole cittadine finanziati dal PNRR”, alla quale sono intervenuti gli assessori all’Istruzione pubblica Gabriella Bessone e al Bilancio Silvio Tosi, affiancati dal presidente della Provincia di Biella Emanuele Ramella Pralungo. Presenti all’incontro con la stampa i dirigenti scolastici delle scuole interessate Monica Pisu e Tiziano Badà.

“Sono soddisfatta e ringrazio gli uffici per il lavoro fatto – afferma l’assessore all’Istruzione pubblica Gabriella Bessone –. Ringrazio anche i dirigenti scolastici, che purtroppo dovranno combattere per due anni con lavori e cantieri e le famiglie. Abbiamo preso in esame molteplici siti e la soluzione trovata è la migliore, tenendo conto sia della didattica, sia soprattutto della sicurezza degli studenti e avendo cura di portare il minor disagio possibile. Non volevamo frammentare le aule, tenendo conto che il mondo della scuola ha due grandi macro-identità di estrema rilevanza: la struttura scolastica, intesa come l’edificio stesso, che rappresenta un ambiente ricco di esperienza e conferisce un senso di sicurezza al bambino. Dall’altra parte, la comunità scolastica, composta da individui che offrono precise opportunità di crescita, svolgendo un ruolo fondamentale. Entrambe queste dimensioni contribuiscono al processo di socializzazione. Tuttavia in questa situazione straordinaria, com’è successo per la pandemia, si è ritenuto necessario mantenere viva l’essenza della comunità scolastica, anche se ciò comporta un parziale sacrificio in termini di continuità della struttura fisica. Questa decisione si basa sulla comprensione che il legame sociale, la connessione emotiva e l’interazione con gli altri sono elementi centrali per lo sviluppo psicologico dell’individuo nell’ambito scolastico”.

“Il Piano Scuole è diviso tra Comune e Provincia perché ci occupiamo di cose diverse, però la collaborazione tra i due Enti è stata totale per il benessere del territorio: abbiamo ragionato insieme per i nostri ragazzi – dice il presidente della Provincia di Biella Emanuele Ramella Pralungo -. L’impegno certosino compiuto dagli uffici, sia provinciali, sia comunali e della parte politica è stato improntato ad un lavoro sinergico. Partiremo inizialmente dal Liceo Scientifico, la cui struttura va adeguata ai parametri sismici. Dovremo riallocare quindici aule e il Comune di Biella, che devo subito ringraziare per la disponibilità, ha cercato di incastrare le sue problematiche con le nostre. La possibilità di continuare ad usare la ludoteca è per noi vitale e per il 2023-24, dove ovviamente non si potrà risolvere tutto, opereremo così: cinque aule saranno ridistribuite all’interno dello stesso Liceo; altre cinque troveranno sede a Città Studi, mentre per le ultime cinque stiamo ragionando con il Comune per il piano superiore dell’ex sede Atap. Non ci saranno traumi, né per le famiglie, né per gli studenti”. E conclude. “Spostare dei ragazzi non è piacevole, perché prima di essere amministratori, molti di noi, sono anche genitori, per cui ben comprendo e sono consapevole cosa significa. Però non si possono chiedere scuole nuove, sicure, pulite senza tenere in considerazione che ci potranno essere dei disagi. Invece ho letto un po’ di tutto, mentre posso asserire con forza che, insieme all’assessore Bessone, abbiamo fatto le cose al meglio. Ai cittadini biellesi dico che per avere delle scuole nuove dei sacrifici devono farli tutti”.

L’assessore alla Finanza e Bilancio Silvio Tosi mette in evidenza che: “volevamo dare il meno disagio possibile ai ragazzi e alle famiglie. Abbiamo voluto e cercato di fare del nostro meglio e quello che emerge è che gli Enti hanno fatto squadra per predisporre al meglio questo piano d’intervento biennale”.

Questo in dettaglio il piano degli interventi per l’anno scolastico 2023-24
Chiusura totale scuola Pietro Micca. Le cinque classi saranno riallocate al piano terra dell’Istituto San Francesco. Verranno eseguiti lavori di suddivisione dei locali mensa concordati sia con il dirigente scolastico Monica Pisu, sia con il dirigente del settore delle manutenzioni Alberto Cecca, al fine di ricavare le aule necessarie entro l’inizio dell’anno scolastico 2023-24. I lavori saranno ultimati per la fine di agosto, consentendo il trasloco degli arredi (banchi, sedie, lim, armadi e quant’altro utile alla didattica).
Scuole Crosa - San Francesco - De Amicis. Tali scuole saranno oggetto di cantierizzazione, che permetterà la coesistenza con le attività didattiche.
Utilizzo locali ludoteca: per l’anno scolastico 2023-25 rimarranno in concessione alla Provincia.

Anno scolastico 2024-2025
Chiusura totale delle scuole San Francesco - De Amicis – Crosa.
Sono previsti i seguenti spostamenti: la scuola San Francesco verrà ospitata presso i locali della Pietro Micca; la scuola Crosa verrà ospitata presso i locali attualmente concessi in locazione ad Enaip. La scuola De Amicis verrà ospitata in maniera prioritaria nei locali della ludoteca, salvo individuazione di altre soluzioni. Per quanto riguarda le cinque classi della Pietro Micca, ospitate nell’anno scolastico 2023-24 nella scuola San Francesco, verranno trasferite a villa Schneider.
Per quanto riguarda l’utilizzo dei locali della Ludoteca la soluzione verrà presa d’accordo con il presidente della Provincia nei primi mesi del 2024 in funzione dello stato di avanzamento dei cantieri delle scuole in oggetto.

L’amministrazione dovrà infine tenere in considerazione il mancato introito “dovuto alla conclusione di due contratti di locazione che avevamo in essere – conclude l’assessore Bessone -. Il primo riguarda l’Alliance Francaise, per le due aule della Pietro Micca oggetto di ristrutturazione e per le quali erano previsti 2.121 euro. Il secondo concerne il contratto di locazione dell’Enaip che portava nelle casse del Comune trentamila euro annui”.