Con il 76,1% di raccolta differenziata, dato ufficiale certificato dalla Regione, Biella è il secondo miglior capoluogo di provincia quanto a rifiuti riciclati, con solo lo 0,1% in meno rispetto a Verbania. E considerata la salita già indicata dai dati della prima metà dell'anno in corso, il 2018 potrebbe essere il momento del sorpasso. «La classifica ha un valore puramente simbolico» spiega l'assessore all'ambiente Diego Presa. «Ma il risultato ottenuto no: in quattro anni siamo passati dal 56%, dato inferiore al 65% richiesto dalla legge come obiettivo da raggiungere, al 76%, grazie all'impegno comune di cittadini e amministrazione».
È la Regione che, come ogni anno, ha ufficializzato i dati di tutti i Comuni del territorio piemontese, aggiungendo alla quota della raccolta urbana quella dei cosiddetti rifiuti assimilati, ovvero smaltiti in autonomia dalle attività produttive, che anche per il 2017 è risultato vicino al 5% stimato dagli uffici di palazzo Pella. «Dal 2015 la città di Biella ha fatto un balzo in avanti di ben 14,7 punti percentuali» sottolinea Presa. «Si tratta del più alto tasso di crescita rispetto alle altre città capoluogo piemontesi: Verbania +4%, Novara +1,5%, Cuneo -0,3%, Vercelli +2,2%, Asti +8,5%, Alessandria +3,3%, Torino +1,9%. Rispetto al 2015 l'intera Provincia, nonostante abbia migliorato la sua percentuale del 10,1%, ha chiuso il 2017 in quarta posizione con il 65,2. Il Biellese ha comunque superato la soglia di attenzione posta dalla Comunità Europea ovvero il 65%, con soddisfazione per il consorzio Cosrab, che per ora ha messo il comprensorio al riparo da future sanzioni».
L'analisi dei dati è pane quotidiano all'assessorato all'ambiente, in cerca di inversioni di tendenza e di punti su cui lavorare. Le cifre di agosto 2018 per esempio hanno fatto segnare due record: è stato raggiunto il minimo quanto a peso dei rifiuti indifferenziati conferiti in discarica e il massimo quanto ad accessi all'ecocentro di via per Candelo. La quantità di rifiuti conferiti a Masserano si è fermata a 390,4 tonnellate. Nel 2014 erano state 732,8, l'anno scorso 433,2. E all'ecocentro si sono messe in fila, per conferire i loro materiali da differenziare, 5.131 persone, 2.291 delle quali residenti in città.