“Per ora è una sperimentazione per 200 famiglie in una zona ben precisa della città. Ma se funzionasse, dal 1 gennaio potrebbe coinvolgerne altre 2mila”: l’assessore Diego Presa spiega così il senso dell’operazione sulla raccolta rifiuti varata lunedì dalla giunta, che amplia il numero delle utenze che gettano la frazione indifferenziata non nel bidone condominiale ma nel contenitore personale. L’esperimento riguarda il quartiere Villaggio La Marmora, nel quadrilatero compreso tra corso 53° Fanteria e le vie Donato, Quittengo e Camandona. Qui i residenti in piccoli condomini riceveranno il secchiello da 50 litri personale e dotato di microchip che sostituirà il cassonetto unico. “Si tratta delle famiglie che vivono in case fino a nove unità immobiliari” spiega Presa. “Per loro il sistema di raccolta diventa uguale a quello adottato dal 1 gennaio 2016 dalle famiglie che abitano in una casa singola o in condomini fino a sei unità. Dovranno quindi esporre il contenitore solo quando è pieno. Migliore sarà la percentuale di rifiuti che ricicleranno, minore sarà il numero di volte in cui dovranno metterlo a disposizione degli uomini di Seab. E minore sarà l’impatto della parte variabile nella loro tariffa rifiuti”.
La zona interessata dalla sperimentazione fa parte di quelle che hanno fatto registrare i risultati meno positivi quanto a raccolta differenziata, da quando si è passati al nuovo sistema di raccolta, che ha comunque portato Biella oltre la soglia del 65% di rifiuti riciclati e che vede quattro famiglie su cinque, dati alla mano, essersi adattate bene al nuovo sistema. L’obiettivo è di usare questi due mesi e mezzo come test per valutare l’allargamento del sistema a tutti i condomini fino a nove appartamenti in città. “Si tratta di 338 immobili sui 1027 complessivi di Biella” spiega Presa. “Il che vorrebbe dire coinvolgere circa 2mila famiglie in più”.