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Rigenerazione e comunità locale: i risultati dell’indagine campionaria

In comune si è tenuta la conferenza stampa per RiCoNET

Illustrato anche il Regolamento per la gestione dei Beni comuni

 
Nella sala consigliare di Palazzo Oropa si è svolta la conferenza stampa di presentazione dei risultati dell’indagine campionaria “Per una rigenerazione territoriale condivisa: il punto di vista delle comunità locali di Biella, Riddes e Isérables” e l’illustrazione del “Regolamento per la gestione, la cura e la rigenerazione territoriale dei beni comuni” entrambi rientranti nell’ambito del progetto “RiCoNET - Rigenerazione territoriale e Cooperazione per la governance transfrontaliera” (finanziato dall’Unione Europea Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia - Svizzera 2014 – 2020).
L’indagine campionaria telematica “Per una rigenerazione territoriale condivisa: il punto di vista delle comunità locali di Biella, Riddes e Isérables”, illustrata da Roberto Aloi (IUSEFOR Agenzia Formativa) è stata concepita per intercettare soggetti che risiedono, studiano, lavorano, trascorrono il tempo libero o svolgono attività di volontariato presso le tre località oggetto di studio. RiCoNET è un progetto biennale avviato ad ottobre 2020, che punta a rafforzare la governance transfrontaliera mediante un confronto di metodologie applicate nei due contesti territoriali. Gli ambiti interessati dalla governance multilivello sono, in particolare, il comune piemontese di Biella e le municipalità vallesi di Riddes e Isérables.

CAMPIONE STATISTICO
Il maggior numero di utenti intercettati ha un’età compresa tra i 18 e i 35 anni (51%) mentre il 47% presenta un’età superiore ai 35 anni, con una prevalenza di soggetti nella fascia 46 - 55 (31%). Il restante 2% ha un’età inferiore ai 18 anni. Oltre la metà del campione intercettato trascorre il proprio tempo libero presso i comuni oggetto di studio, mentre circa il 35% lavora o studia nelle località d’interesse. Il 18% svolge più di un’attività.
Il 40% svolge il ruolo di impiegato, il 27% è studente, il 18% è libero professionista, l’11% svolge la professione di docente, il 2% è imprenditore mentre la restante parte del campione non ha un’occupazione.
Per quanto concerne il significato attribuito al concetto di “rigenerazione urbana e territoriale”, il maggior numero dei soggetti intercettati lo interpreta come un’azione volta a “riqualificare e convertire edifici dismessi, luoghi abbandonati e aree degradate” (26%), seguito da “promuovere il riuso di spazi per l’intrattenimento e il tempo libero” (17%). In riferimento agli spazi pubblici e agli ambiti d’interesse collettivo, il 22% del campione ritiene prioritario intervenire sugli edifici destinati alla cultura e all’aggregazione, il 20% su parchi, giardini e verde pubblico, mentre il 16% seleziona le piazze. I settori privati che necessitano prevalentemente di interventi di rigenerazione urbana e territoriale sono rispettivamente quello industriale/produttivo (31%) quello dei servizi (27%) e quello residenziale (25%).

AREE DISMESSE DA RIQUALIFICARE/RIGENERARE/CONVERTIRE E AZIONI PRIORITARIE
Per quanto riguarda il comune di Biella, su un totale di 182 preferenze espresse relative a 32 aree dismesse, gli ambiti maggiormente selezionati sono stati: l'ex Ospedale degli Infermi (18%), gli ex Lanifici Rivetti (12%), l'Istituto Santa Caterina ed Ex Pettinature Riunite (6,6%), infine l'ex Biblioteca Civica (6%).
Le azioni ritenute prioritarie dal campione statistico sono: migliorare la qualità estetica/architettonica e l'efficienza energetica degli edifici (13%); creare nuove opportunità rivolte al mondo giovanile (12%); migliorare la mobilità e il sistema dei trasporti (11%); localizzare start up per lo sviluppo economico ed occupazionale (11%).

RUOLO DELLA COMUNITA’ LOCALE E PARTECIPAZIONE CIVICA
Per quanto concerne il ruolo della cittadinanza nei processi decisionali degli enti locali, il maggior numero di soggetti intercettati ritiene che il peso specifico dei cittadini sia “abbastanza” influente (40%), seguito da “molto” (31%) e “moltissimo” (16%). Solamente il 13% ritiene “poco” influente o “nullo” il ruolo della società civile nei processi di rigenerazione urbana e territoriale. Metà del campione intercettato non aderisce ad alcuna forma di cittadinanza attiva strutturata, mentre la restante fetta prende parte ad associazioni (21%), organizzazioni no-profit (10%) e comitati di cittadini (4%).
Per quanto concerne i soggetti operativi in associazioni/ONG/comitati di cittadini, il 67% non svolge alcuna attività riguardanti la rigenerazione territoriale, la partecipazione civica o i beni comuni, mentre la restante parte organizza campagne di sensibilizzazione e informazione (15%), raccoglie fondi per interventi d’interesse collettivo (7%) o promuove iniziative di partecipazione civica (11%).

BENI COMUNI, CITTADINANZA ATTIVA E STRATEGIE DI RIGENERAZIONE URBANA
Il 44% dei soggetti intercettati è propenso a compiere azioni di cura e gestione di uno spazio/bene architettonico in qualità di cittadino e svolgendo attività di volontariato. Il 18% sarebbe interessato ad intervenire in qualità di imprenditore o professionista. L’11% sarebbe intenzionato a coinvolgere le associazioni di cui fanno parte. Il 20% non si esprime mentre il 7% non è interessato a svolgere alcuna attività di cura o gestione di spazio/bene architettonico. Per quanto concerne le attività di cura/gestione di beni architettonici e spazi comuni, il 19% dei soggetti intercettati sarebbe propenso ad organizzare eventi e manifestazioni, il 18% ad offrire servizi d’interesse collettivo (corsi, laboratori, ecc.), il 16% ad attivare servizi socio-culturali o a compiere azioni di manutenzione di uno spazio pubblico all’aperto.
In riferimento alle strategie di cittadinanza attiva, il 42% ritiene utile replicare la promozione di percorsi di sensibilizzazione e animazione territoriale (beni comuni, sviluppo sostenibile, ecc.), il 38% intercettare il punto di vista della comunità locale riguardo ai fabbisogni civici e il 20% investire su spazi e luoghi di confronto. Il risultato più accreditabile derivante dagli interventi di rigenerazione territoriale è l’incremento della qualità dei servizi territoriali (22%), seguito dall’attrazione di nuovi residenti (16%) e dall’insediamento di nuove attività imprenditoriali (15%).

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE, LA CURA E LA RIGENERAZIONE TERRITORIALE DEI BENI COMUNI
Uno dei risultati più rilevanti del progetto RiCoNET riguarda la stesura del “Regolamento” (illustrato da Alessandra Faraudello, Referente di progetto e coordinatore scientifico del progetto RiCoNET - Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa, Università del Piemonte Orientale): uno strumento giuridico che trasforma le capacità e le inclinazioni degli abitanti di una città in interventi di cura dei beni comuni, una vera e propria infrastruttura di principi e di regole che legittima i patti e li rende operativi.
Il patrimonio dei beni comuni è costituito da elementi materiali, immateriali e digitali racchiusi negli spazi e nei servizi urbani di interesse comune, che i cittadini e l’Amministrazione riconoscono essere funzionali al benessere individuale e collettivo e che risultano essere strettamente connessi a identità, cultura, tradizioni del territorio e/o direttamente funzionali allo svolgimento della vita sociale delle comunità che in esso sono insediate.
Tale prodotto si configura come un documento suddiviso in diverse sezioni, le cui componenti peculiari riguardano innanzitutto l’adozione di un Regolamento, che definisca tutto ciò che è necessario per realizzare in forma condivisa la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni, specificando il ruolo dei cittadini attivi e dell’amministrazione comunale e inquadrando gli accordi sotto forma di patti. Per quanto concerne le collaborazioni, occorre delineare il perimetro degli interventi, declinati per spazi pubblici, spazi privati ad uso pubblico ed edifici privati.
Altro punto saliente riguarda il sostegno alle iniziative di collaborazione, tra cui le agevolazioni fiscali, tributarie, e amministrative e l’accesso agli spazi comunali.
Il Regolamento per la gestione, la cura e la rigenerazione territoriale dei beni comuni rappresenta, dunque, l’eredità immateriale attraverso cui innescare processi di riuso e trasformazione di ambiti dismessi, da cui potranno potenzialmente scaturire ricadute alla scala socio - economica e insediativa.

“In Europa la riqualificazione delle aree dismesse ha assunto un ruolo decisamente importante per contrastare fenomeni di dispersione urbana e di eccessivo consumo di suolo, ma anche per migliorare la qualità ambientale, contribuendo a creare le condizioni necessarie per uno sviluppo sostenibile – spiega il sindaco Claudio Corradino -. Il fenomeno della dismissione dei siti industriali e terziario non più utilizzati in ambito urbano, ma anche di altre attività commerciali o di servizi che lasciano dietro di sé capannoni, edifici più o meno grandi, è principalmente legato alle trasformazioni del sistema economico e industriale; ma anche all’evoluzione demografica che ha determinato una lenta, se pur continua, decrescita nel nostro territorio. La trasformazione di contesto appena citata si è tradotta in un progressivo abbandono delle aree urbane da parte di impianti industriali, delocalizzati in aree esterne alla città, dove i costi sono minori e l’accessibilità è maggiore”.
E conclude: “Le aree industriali dismesse e in via di dismissione sono divenute, conseguentemente, un’occasione per avviare processi di riqualificazione urbana, portando a intervenire sulle aree degradate con progetti di trasformazione gestiti o realizzati dalle amministrazioni pubbliche e/o da soggetti privati. Il riuso, temporaneo o definitivo, di questi ambiti potrebbe dare un senso e nuova vita alle aree dismesse e ai contesti in cui si collocano, inserendosi in processo di riutilizzo che spesso è molto complesso e difficile, evitando l’abbandono e rendendo utilità a questi spazi. Il progetto RICONET, partendo dall’esame di territori transfrontalieri aventi caratteristiche differenti, ma problematiche comuni, ha consentito attraverso le analisi ed il confronto reciproco di approcciare ed approfondire una delle sfide più rilevanti che i nostri territori dovranno affrontare: la tematica della rigenerazione territoriale”.

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