Lieve calo delle sanzioni legate alla raccolta e all’abbandono dei rifiuti, lieve aumento delle violazioni contestate: la lotta alle cattive pratiche e alla maleducazione nel 2018 ha ottenuto risultati in linea con quelli degli anni passati. Ma ci sono indicatori positivi, come il fatto che siano meno di un quinto del totale gli “errori” di smaltimento fatti registrare dai condomini dove, per effetto della tariffa puntuale, chi differenzia correttamente porta vantaggio non solo a se stesso ma a tutti i coinquilini.
I dati dicono che nell’anno appena terminato le multe sono scese da 133 a 127, 110 delle quali eseguite da ispettori comunali e da uomini di Seab, la municipalizzata che si occupa della raccolta, e 17 dagli agenti della polizia locale. Alcune di queste sono per violazioni multiple (per esempio un sacchetto pieno di cartacce e residui di cibo lasciato in un prato può incorrere sia in errata differenziazione dei rifiuti sia in abbandono in suolo pubblico). Ed è per questo che, come ogni anno, il numero delle violazioni è maggiore di quello delle sanzioni: sono state 196 contro le 160 del 2016 e le 189 del 2017. Il maggior numero è arrivato per aver sbagliato a differenziare: è accaduto 67 volte. Per 61 volte sono stati puniti coloro che hanno lasciato i sacchi accanto ai contenitori e per 27 volte coloro che hanno usato cestini e cassonetti in modo improprio. Per 24 volte sono stati identificati coloro che hanno abbandonato rifiuti sul suolo pubblico: in questo caso la sanzione viene trasmessa per competenza alla Provincia ed è di 600 euro (mentre tutte le altre multe sono da 50 e da 100 euro). In 14 casi la contravvenzione ha colpito chi ha lasciato sacchi nei cestini portarifiuti stradali e per tre volte sono stati sanzionati i proprietari di terreni che li hanno lasciati incolti e in stato di degrado.
“L’80,1% delle multe è stato pagato entro i termini” aggiunge l’assessore all’ambiente Diego Presa, “in percentuale quindi molto maggiore rispetto per esempio alle contravvenzioni per il codice della strada. Volendo dare un’interpretazione ottimistica, la immagino come una presa di coscienza dell’errore compiuto e un atto di buona volontà per non commetterne altri”.