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Stop alla funicolare: l’obiettivo è tornare al passato

Sindaco e assessori si soffermano sulla funicolare del Piazzo

Il sindaco Corradino “Cercheremo di sanare gli errori commessi in precedenza”

“Vogliamo ripristinare la situazione precedente”. Con queste parole il sindaco di Biella Claudio Corradino, affiancato da gran parte della Giunta, è intervenuto in prima persona per spiegare, durante una conferenza stampa indetta a Palazzo Oropa, le motivazioni che hanno portato al blocco momentaneo della funicolare (ascensori inclinati) che collega Biella Piano al Piazzo.
L’intervento del primo cittadino si è reso necessario in quanto l’amministrazione ha ricevuto lunedì 24 luglio la comunicazione relativa alla chiusura della funicolare per interventi di ripristino. Nel documento si legge: “Facendo seguito alle risultanze dei controlli con prove non distruttive effettuate nell’ambito degli interventi connessi alla revisione speciale quinquennale degli ascensori, preso atto dell’esito negativo dei controlli eseguiti in sito sulla struttura montata del contrappeso dell’impianto n. 2, da cui sono emerse delle indicazioni lineari su alcune saldature di collegamento dei bracci a cui sono collegate le ruote di scorrimento, al fine di approfondire i controlli a componenti smontati anche sul contrappeso dell’impianto n. 1, ed effettuare le necessarie riparazioni, cautelativamente per la sicurezza e regolarità dell’esercizio del servizio di trasporto, si comunica al Comune di Biella, la decisione di procedere alla chiusura all’esercizio di entrambi gli impianti di ascensori a far data dal 25 luglio 2023, per dare corso agli smontaggi, ai controlli ed alle conseguenti riparazioni del caso”.

“Per risparmiare poche migliaia di euro chi ci ha preceduto alla guida di Biella ha deciso di eliminare uno dei simboli della città: la funicolare del Piazzo – prosegue Corradino -. Averla trasformata in un ascensore è stato un grossissimo errore. Non solo: il progetto presenta tante lacune ed è stato realizzato male. Quando ci siamo insediati avremmo voluto cambiare tutto, ma erano già stati spesi più di un milione e mezzo di euro e non potevamo gettare alle ortiche così tanti fondi pubblici. Con pazienza e confronti con la ditta realizzatrice dell’opera (Maspero) si è cercato di trovare una soluzione meno impattante, che assicurasse da un lato il servizio e dall’altro un contenimento dei costi per rimediare agli errori di progettazione e di realizzazione. In quattro anni questa amministrazione ha speso per la manutenzione e servizi vari della funicolare 535.952 euro, così suddivisi: 37.173 dal luglio del 2019, 129.198 nel 2020; 137.046 nel 2021, 156.680 lo scorso anno e finora, in questi primi 7 mesi del 2023, 75.314 euro. Un importo elevato, molto elevato, per un’opera che non funziona, non va alla velocità indicata di 2 metri al secondo e soprattutto non possiede i requisiti minimi di affidabilità per un impianto costruito pochi anni fa. Finora abbiamo cercato di risparmiare dei soldi, ma non è bastato. Le spese sono lievitate e gli scarsi risultati ottenuti sono addebitabili alla progettazione completamente sbagliata, di cui gli artefici dovrebbero chiedere scusa ai cittadini”.

E conclude il sindaco: “La chiusura dell’impianto mi amareggia profondamente perché avevamo la speranza di risolvere la questione in maniera meno traumatica e soprattutto meno costosa. Ma è stato talmente sbagliato il lavoro svolto dalla Giunta che ci ha preceduto, che ora occorreranno tra i 100 e i 150 mila euro per ripristinare la struttura, quindi, dopo il collaudo, dovremo intervenire pesantemente per garantire ai cittadini biellesi e non solo, che se lo meritano, di avere una funicolare degna di questo nome. Serviranno 500 o 600 mila euro: cifre che non possiamo e non vogliamo far pagare ai cittadini. Siamo in causa con la ditta Maspero, aggiungeremo al contenzioso anche questa parte e stiamo valutando se tornare al passato. Il Piazzo per noi rappresenta un biglietto da visita importante per la città (e la circolazione resterà libera finchè non sarà ripristinata la funicolare). Faremo di tutto per ripristinarla in tempi rapidi e contenere i costi, tendo conto che questa situazione non può più venir tollerata. Se forre possibile vorremmo ritornare indietro e ripristinare la funicolare senza dover restituire i finanziamenti del Por Fesr, ci impegniamo a provarci sia perché avrebbe un benefico effetto simbolico, sia in quanto avrebbe un impatto economico importante, considerando che in passato si fermava pochissime volte. E magari i tecnici potrebbero studiare un sistema, come quello a cremagliera, che adattato ai nuovi tempi, potrebbe dare i suoi frutti”.

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