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L'assessore alle finanze Giorgio Gaido spiega i dati di bilancio in conferenza stampa

Dal 2014 la pressione fiscale è calata di 6 milioni

Oltre 4,7 milioni di euro in meno chiesti ai cittadini sulle imposte immobiliari (Imu e Tasi), una bolletta per i rifiuti più bassa di quasi 1,5 milioni: ammonta a circa 6 milioni di euro il calo della pressione fiscale sui biellesi tra il 2014 e il 2017, secondo le cifre presentate dall’assessore alle finanze Giorgio Gaido in una conferenza stampa giovedì 18 gennaio. «Da quando questa giunta è a palazzo Oropa» ha sottolineato «abbiamo tassato una sola categoria: gli evasori, con il 2700% in più di accertamenti su bollette non pagate rispetto all’ultimo anno dell’amministrazione precedente». Il dato degli accertamenti, ovvero delle pratiche avviate per chiedere a chi non ha versato il dovuto di ripianare suo debito con il Comune, ammonta a 8 milioni di euro a fine 2017 dal 2014: di questi sono già stati materialmente incassati cinque milioni. «Sono le cifre che ci hanno consentito di far quadrare il bilancio, in presenza dei continui tagli ai trasferimenti statali» commenta Gaido. «Soprattutto, se tutti pagassero, si potrebbero diminuire in modo ancora più drastico le aliquote».

Quelle delle imposte sugli immobili sono già calate rispetto al 2014: la prima casa, escluse quelle considerate di lusso, è completamente esente (quattro anni fa pagava la Tasi al 3,3 per mille con una detrazione di 175 euro). L’aliquota ordinaria, che si applica alle seconde case, valeva una somma di Imu (a carico dei proprietari) e Tasi (a carico degli inquilini residenti o dei proprietari in caso di immobili sfitti) pari all’11,4 per mille. Ora è al 10,6 per mille di sola Imu. «Il calo» specifica l'assessore «vale da solo tra 1,3 e 1,4 milioni l’anno in meno di introiti per il Comune». È salita la sola aliquota per le case di lusso da 4,5 a 6 per mille a parità di detrazioni, mentre l’Imu per gli alloggi popolari è al 6,36 per mille contro il 6,6 del 2014 frutto della somma tra Imu e Tasi entrambe al 3,3 per mille. Il bilancio delle imposte sugli immobili dice che, a fronte dei 18.811.460,86 euro incassati nel 2014, nel 2017 ne sono arrivati 14.109.219,25 con un calo secco di 4,7 milioni rimasti nelle tasche dei cittadini.

La terza componente della cosiddetta Iuc, l’imposta unica comunale, è la tariffa rifiuti. Anche in questo caso il calo è stato netto: nel 2014 la bolletta complessiva della città era di 9.996.000 euro (con un maggior costo di oltre 500mila euro per spese accessorie tra cui il fondo di solidarietà per le categorie commerciali colpite da un improvviso rincaro), mentre nel 2017 è stata di 8.696.000 euro. Un dato che si ripecuote sulla bolletta media che arriva nelle case dei cittadini: se nel 2016 rispetto al 2015 hanno risparmiato l’84% delle utenze non domestiche e il 57,6% delle famiglie, in quattro anni (2013/2016) la bolletta media è scesa del 12,1% per le famiglie e del 2,5% per le imprese. «Senza dimenticare» aggiunge l’assessore «il ribasso che facemmo appena possibile e che abbiamo sempre confermato alle tariffe di mense scolastiche e asili nido».